giovedì 30 novembre 2006

TUTELIAMO I NOSTRI FIGLI: legge 8 febbraio 2006 n.ro 54 AFFIDO CONDIVISO

Ottobre 2006:

il decreto tanto atteso (tre anni) finalmente….. i giudici hanno deliberato secondo la vecchia legge togliendo ogni possibilità al bambino di viversi il padre in modo adeguato e facendo trionfare la madre ed il suo senso di possesso…. Da giorni ripeto dentro di me, per calmare l'atroce dolore che provo che mi porterebbe a giudicare, a negare la giustizia, ad accusare di disonestà e cecità tante persone, che un giudice prima è persona e quindi se sbaglia nella sua sentenza, se è "cieco" di fronte alla realtà lo è nei suoi limiti di essere umano; se una madre è egoista, disonesta, cattiva lo è come persona e questo lo comprendo pensando alla sua povertà ed insicurezza di persona. Pensare che una madre è così è terribile, è terrificante pensare che una persona è così, è comprensibile, lei stessa è stata una figlia non vista.
Chiedo un aiuto un confronto, possibile che tanti bambini, che il nostro bambino debbano subire danni così evitabili eppure così pesanti in futuro?

LEGGE 8 FEBBRAIO 2006 N. 54: disposizioni in materia di separazione dei genitori ed affidamento condiviso dei figli

Signori giudici, nelle vostre stanze quando decidete, pensate ai volti di questi bambini? Avete le loro foto davanti? No, ritengo di no. Sono sicura di no, nessun essere umano colluderebbe con tale scempio. Possibile che non ci sia giudice o avvocato che abbia subito tutto questo……

Sapete, signori giudici, questa donna, che si fregia del termine "madre", come ha comunicato il decreto al bambino?

"Da oggi farai solo delle passeggiate con papà"

Avete idea del potere, coercitivo e manipolativo, di queste madri con dei bambini ancora molto piccoli? Enorme! Capite che nulla di tutto questo è amore? Caricare un bambino di tanti pesi?

Sapete come ha reagito il bambino? E' rimasto zitto, ha solo detto "Davvero" (che ovviamente la "madre" ha interpretato come gioia) annichilito.

Sapete, signori giudici, il bambino cosa ha fatto quando ha visto il padre? Ve lo racconto. E' salito in macchina e dopo un po' ha detto "E' vero che adesso faremo solo passeggiate insieme? Perché? Io voglio stare anche con voi!" Poi ha guardato la moglie del padre e le ha detto con volto serio "Mi prendi in braccio, mi stringi forte, mi fai le coccole" e per mezz'ora è rimasto in quell'abbraccio. Poi con un sorriso accompagnato da occhi tristi "Ora giochiamo?". Ed abbiamo giocato e riso, cercando di dimenticare per un po'.

Questo è quanto è accaduto signori giudici.

Avete poteri enormi, potere d'incidere sulla vita dei bambini, sui loro affetti, sulla loro salute mentale e psicologica, sul loro futuro di adulti. Sì, signori, perché queste sofferenze, questi disagi affettivi daranno vita ad uomini con forti disagi della personalità ed affettività.

Mi sto chiedendo se c'è una possibile correlazione tra l'aumento delle depressioni infantili, tra l'aumento dei suicidi tra gli adolescenti, dell'omosessualità, dell'uso di droghe ed alcol e queste vostre involontarie ma cieche deliberazioni a favore di donne che solo per il fatto di essere state feconde si attribuiscono il termine di madre ed il conseguente potere. Possibile che sia così difficile vedere che il loro uso dei bambini è strumentale alle loro invidie, gelosie, insicurezze? Alle loro paure di persone perdenti? Nulla a che fare con il ruolo di madre amorevole che pensa al bene del figlio pur con dei sacrifici sul suo orgoglio? Donne fallite, ma che con quel figlio acquistano potere anche rispetto ai loro genitori.

Signori giudici, che io sappia non c'è letteratura su bambini che hanno avuto due buone madri che dimostri danni, ma sicuramente ci sono quintali di letteratura sui danni causati da una sola madre cattiva. Perché allora dovrei sentirmi "colpevole" perché un bambino mi chiede l'affetto, la sicurezza, la protezione che ci si aspetta da una madre? Perché dobbiamo subire un decreto nato da una relazione di un'assistente sociale che sul suo essere donna si è permessa di giudicare una coppia che con amore crede al significato del matrimonio?

Ho letto la legge ed altro, ovunque si sottolinea del "bene del minore", di bigenitorialità importante per il minore, di tutela dei bisogni, tra cui il vissuto di famiglia e mi chiedo e chiedo a quanti (giudici, avvocati, operatori, genitori ed altri) siano disponibili a trovare delle risposte o per lo meno un confronto:

è bene per il minore dover "subire" senza motivo la diminuzione del tempo con il padre?
è bene per il minore vivere pensando che la madre ha potere unico? (la legge collude spesso con questa fantasia che nella strutturazione di personalità crea molti disagi)
è bene per il minore non poter avere quanto più possibile entrambi i genitori?
La natura comporterebbe avere i genitori insieme sempre. La società ha creato le alternative e la legge stabilisce le regole per queste "alternative". Nella tutela del minore, la legge non dovrebbe agevolare la natura? Certo ci sono situazioni in cui i padri sono latitanti e non hanno possibilità di starci……non si riesce ad obbligarli. Ma laddove un padre c'è e desidera realizzare la natura perché la legge lo impedisce? Perché la legge bastona questi padri, inasprendoli, portandoli in certi casi a dire….sparisco! o aver voglia di farla pagare.
Forse dovremmo rivedere tante storie, forse tanti padri giudicati irresponsabili, assenti lo sono diventati a causa di madri egoiste e cattive (che ormai sappiamo che esistono) e della legge che ciecamente le appoggia.
La legge dovrebbe essere giusta ed equa. Non avere pregiudizi o/e stereotipi.
è bene per il minore poter sentirsi dire "buongiorno" o "buonanotte" dal padre solo due volte al mese rispetto alle 26 volte dette dalla madre?
è bene per il minore poter pranzare o cenare solo due volte al mese con il padre rispetto alle 26 con la madre?
è bene per il minore dover negare affetti che gli sono nati spontaneamente rispetto ad affetti che gli vengono imposti perché gestiti con il potere? Queste non sono violenze?
è bene per il minore scambiare l'egoismo e le bugie della madre per amore ed onestà? Come potrà crescere con una struttura sana?
è bene per il minore vivere primariamente con una madre, che per interesse e potere si dimostra single? Non siamo una società basata sulla famiglia? Che carico avrà questo bambino, manipolato, verso questa madre che dichiara "sono solo tua" poi lo scarica dai nonni in verità per farsi la sua vita? Mi dispiace per questa donna che per sentirsi qualcuno ha bisogno di sentire di possedere qualcuno, il bambino. Ma provo dolore profondo pensando al bambino che deve subire questo. È violenza, violenza sottile, profonda, senza lividi e contusioni che si vedono ma ferite interne che sanguinano.
è bene per il bambino farlo sentire vittima e portarlo, come in alcuni "rapiti", ad essere protettore del proprio carnefice? Perché questo è quello che accade quando il bambino vede che un solo genitore ha il potere di togliergli l'altro, non sa che il vero potere è stato della cieca giustizia.
Da tre anni cerchiamo di documentarci, capire non per senso di proprietà del bambino…in fin dei conti avrei potuto pensare che per me era più comodo così, siamo giovani e visto il comportamento della madre, potremmo anche scordarci del bambino. Ma i suoi occhi non si possono dimenticare. I bambini hanno il diritto di ricevere "ali" per volare da adulti, non zavorre e pesi eccessivi per le loro anime.

I tempi dei tribunali sono così lunghi, se quell'assistente sociale che si è permessa di chiudere la "pratica" con un solo incontro fatto due anni fa andasse a scuola adesso che il bambino, cresciuto, riesce ad esprimersi di più, vedrebbe oltre quello che per forza ha voluto vedere.

Ho letto di un giudice che rinviando la decisione per un affido di un adolescente ha letto sul giornale che la ragazza si era suicidata nel frattempo. Quel padre aveva ragione, quella madre era una madre cattiva rabbiosa…..ma ora che importa, quella giovane vita non ha potuto volare!

Questa nuova legge potrebbe aiutare ma viene bloccata da pastoie burocratiche, da pregiudizi, da preconcetti, da vecchie abitudini nate in tempi diversi….nel frattempo troppi bambini, tra cui il nostro vivono il loro dolore in silenzio perché non in grado d'esprimerlo e di farsi sentire.

Chiedo se possibile una risposta, un confronto, un aiuto…..

Non sono abituata ad annoiare chi non è interessato e neanche a svendere il mio dolore e quello delle persone che amo. Se queste domande destano interesse in altre persone, padri, madri, avvocati, giudici, politici sono pronta a condividere la nostra storia personale convinta che forse così potremmo arrivare veramente, un giorno, a tutelare i bambini, figli del mondo.

Credo che sia dovere di tutti trovare soluzioni più giuste per loro se siamo in un paese civile.

Una donna, una moglie, madre senza cattedra!

Ringrazio le persone che ci risponderanno e coloro che già aiutano mio marito e me.