venerdì 15 settembre 2006

LA SINDROME DELLA MADRE MALEVOLA


LA SINDROME DELLA MADRE MALEVOLA
Lo studio riguardante la Sindrome della Madre Malevola (Malicious
Mother Syndrome) viene dagli Stati Uniti ed è stato descritto da Ira Daniel Turkat.
L’autore introduce il suo articolo così: "Un divorziato ottiene l’affido dei figli e
l’ex-moglie gli brucia la casa. Una donna che era in guerra con il marito per
affido, compra ai figli un gatto pur essendo a conoscenza che il marito è allergico
a questi animali. Una madre obbliga i figli a dormire in macchina per ‘dimostrare’
che il loro padre li ha portati alla bancarotta. Queste azioni illustrano uno schema
di comportamento anomalo che si è manifestato sempre più frequentemente con
l’aumento del numero di divorzi di genitori con figli".
Turkat sottolinea che i media si sono spesso occupati di casi in cui i padri
divorziati non versano l’assegno di mantenimento fissato dal tribunale (da studi
fatti si è visto che a tre anni dal divorzio solo il 20% dei padri divorziati provvede
al pagamento dell’assegno di mantenimento), ma che non hanno mai dato
attenzione ai casi in cui vengono attribuiti ai padri innocenti comportamenti
perversi e questo a causa del fatto che non ci sono dati scientifici a riguardo.
La definizione proposta dall’autore abbraccia i seguenti modelli di
comportamento (dal primo al terzo sono specifici della Sindrome della madre
malevola nei casi di divorzio e verrà dato un esempio clinico; il quarto punto, che
riguarda il rapporto della sindrome in esame con altri disturbi mentali, verrà
discusso in modo più generale):
1. la madre che senza giustificazione punisce il marito da cui sta divorziando
o ha divorziato:
a) Tentando di alienare i figli dal padre: es. "la moglie di un medico
ha obbligato il figlio di 10 anni a richiedere i pasti gratis a scuola
per fargli credere che il padre li aveva fatti diventare poveri". Tali
comportamenti se hanno successo possono portare i figli ad odiare
il padre così tanto da non volerlo vedere per anni.
b) Coinvolgendo altri in azioni malevoli contro il padre: es. "una
madre che aveva perduto la custodia legale dei figli ha indotto la
segretaria della scuola del figlio ad aiutarla a rapire il bambino".
Tale modello implica la manipolazione di altre persone (esempio
che appartengono al nucleo familiare, conoscenti, i professionisti -
medici, psicologi, avvocati, ecc… - che si trovano ad avere
rapporti con la madre) da coinvolgere in azioni dolose contro il
padre; la persona manipolata è stata coinvolta nella rabbia della
madre, così che l’indignazione della persona ‘raggirata ’
contribuisce a creare un’atmosfera gratificante per la madre stessa.
c) Intraprendendo un contenzioso eccessivo: es. "una madre bellicosa
e irragionevole attaccava verbalmente il marito dovunque lo
incontrasse. Col tempo la reazione di lui è stata quella di ignorarla.
Allora lei ha portato il suo ex-marito davanti al giudice per
obbligarlo a parlarle". In questo modello la madre malevola tenta
di punire il marito con un eccesso di azioni legali.
2. la madre che tenta semplicemente di impedire:
a) Le visite regolari dei figli al padre: es. "una madre, che in
precedenza aveva aggredito fisicamente il marito quando questa
andava a prendere i figli, gli ha impedito di prenderli con sé anche
quando si è presentato con la polizia".
b) Le libere conversazioni telefoniche tra i figli e il padre: es. "ad un
padre che telefonava per parlare con i figli è stato detto che essi
non erano in casa, mentre lui sentiva in sottofondo le loro voci".
Nei casi in cui il genitore non può essere presente fisicamente, il
telefono è uno strumento utile per far mantenere il legame con i
figli. Quando a questi padri viene impedito anche il rapporto
telefonico, spesso alla fine smettono di telefonare ai propri figli e
così la madre malevola ha raggiunto il suo risultato.
c) La partecipazione del padre alla vita scolastica e alle attività
extracurricolari dei figli: es. "ad un padre sono state date
volutamente la data e l’ora sbagliate di un evento importante per il
figlio al quale la madre ha chiesto: ‘chissà perché tuo padre oggi
non è voluto venire a trovarti?’". Per mantenere un legame con i
figli sarebbe molto importante continuare a partecipare alle attività
che venivano svolte prima della separazione: attività sportive a
scuola, sport di gruppo ed eventi religiosi. Difficilmente le madri
che attuano tali comportamenti subiscono delle punizioni; questo
perché gli avvocati e i giuristi non possono occuparsi di tutti i casi
in cui al padre viene impedito il contatto con i figli.
La madre affetta dalla Sindrome della Madre Malevola agisce mettendo in
atto una sorta di boicottaggio al quale non è facile rispondere con delle sanzioni a
livello giuridico a meno che gli avvenimenti non si protraggono nel tempo in
maniera recidiva ed eclatante.
3. la madre che compie azioni malevole (schema pervasivo) come:
a) Mentire ai figli: es. "una madre in fase di divorzio ha detto alla sua
giovanissima figlia che il marito non era il suo vero padre, anche se
lo era". Questo comportamento può essere messo a confronto con
la PAS: la madre che causa la PAS può insinuare che c’è stata
violenza, mentre la madre malevola afferma falsamente che c’è
stata effettivamente violenza.
b) Mentire ad altri: es. "una madre furente ha chiamato al telefono il
presidente del luogo in cui il marito lavorava sostenendo
falsamente che questi usava beni dell’azienda per guadagno
personale e che usava violenza ai figli sul luogo di lavoro". In
questo caso la madre mente esplicitamente ad altre persone per
attaccare ulteriormente l’ex-marito. Il fatto di mentire è per gli
specialisti molto difficile da individuare.
c) Violazioni della legge: es. "nel corso della battaglia per la custodia
legale dei figli, una donna si è introdotta nella residenza del marito
ed ha trafugato dei documenti importanti".
4. Il disturbo non è specificatamente dovuto ad un altro disturbo mentale,
pur potendo coesistere con un altro disturbo mentale distinto.
Turkat afferma che i soggetti dei casi clinici sui quali si è basato il suo
studio non avevano mai ricevuto una diagnosi o cure precedenti per
disturbi mentali. In alcuni casi potrebbe sembrare un disturbo
dell’adattamento oppure un disturbo della personalità ma gli specialisti
non hanno mai avuto riscontro di ciò pur riscontrando il permanere di certi
comportamenti anomali.
Ovviamente la descrizione dei casi fatti da Turkat solleva diversi problemi
dal punto di vista clinico e legale. Infatti va sottolineato che le famiglie in cui si
presentano questi avvenimenti sono soggette a gravi episodi di stress e angoscia.
Purtroppo per la cura di tale sindrome non c’è chiarezza scientifica anche perché i
soggetti stessi non ammettono di avere problemi comportamentali. Infine per
quanto riguarda l’aspetto legale è stato osservato che spesso gli avvocati possono,
in maniera involontaria, incoraggiare i comportamenti anomali della madre
malevola, ma altre volte sono gli stessi avvocati che cercano di rafforzare questi
comportamenti così da avere come risultato un processo più complesso e di
conseguenza un proprio profitto economico.
Turkat inoltre fa notare che per quanto riguarda l’incidenza del disturbo,
esso si riscontra nelle madri perché fino ad ora non si sono mai osservati tali
comportamenti anomali nei padri. Questo però non esclude a priori la possibilità
che ci possano essere anche dei padri malevoli.
L’autore conclude che la Sindrome della Madre Malevola nei casi di
divorzio è un fenomeno sociale che riguarda i bambini, i genitori, gli avvocati, i
giudici e che per tale motivo sarebbe opportuno attuare un’accurata ricerca
scientifica e clinica così da poter orientare gli aiuti e i trattamenti .