mercoledì 13 dicembre 2006

TUTELIAMO I NOSTRI FIGLI 3

Tre anni fa, condividendo con mio marito tutto ed amandolo senza giudizio, abbiamo deciso di chiedere al Tribunale di Roma di regolamentare gli incontri con il figlio che mio marito cinque anni fa ha avuto dalla donna con cui in quel momento aveva una relazione. Mio marito ama profondamente il bambino e da sempre non si è tirato indietro rispetto alla responsabilità di padre.
La madre del bambino che aveva fatto un accordo molto “libero” da subito ha dimostrato poca disponibilità ma soprattutto l’uso del bambino per potere verso di lui.
Abbiamo chiesto al Tribunale un pomeriggio in più e la conferma dei giorni già stabiliti. Nel frattempo era stata approvata la legge del condiviso e quindi lo abbiamo chiesto.
E’ arrivato il decreto del Tribunale: è stato rifiutato il condiviso e nella pratica ci è stato tolto un giorno, sono stati aumentati i giorni delle vacanze. Non è stata data una motivazione se non “l’alta conflittualità” tra i genitori. Volevamo poter dare al bambino una continuità ed una costanza di presenza affettiva (che ci chiede)…..
Abbiamo tanti dubbi (oltre tanto dolore): non ci importa una guerra fine a se stessa, ci interessa che gli occhi del bambino siano sereni ed ora non lo sono. Si parla di madri malevole, di madri cattive, di sindrome di Stoccolma ed altro….credo che questa donna sia un po’ tutto ma dimostrarlo sembra impossibile.
Ci chiediamo se il nostro avvocato si è mosso in modo adeguato…ma siamo consapevoli di tante storie come la nostra se non peggio…….
Vorremmo sentire dei pareri e se vi è possibile vi chiediamo:

- è possibile il rifiuto al condiviso con la motivazione “alta conflittualità tra i genitori?”
- è possibile chiedere che l’attuazione del decreto venga bloccata in attesa dell’appello?
- fare l’appello comporterà tempi di nuovo lunghi , il bambino cresce e soffre. Forse dovremmo chiedere altro?
- è possibile poter fare il genitore sulla continuità e costanza senza dover aprire una guerra di distruzione? Perché per aver realizzato un diritto/dovere bisogna dimostrare l’inadeguatezza dell’altro?


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