sabato 23 dicembre 2006

TUTELIAMO I NOSTRI FIGLI 4

Dicembre 2006: mancano pochi giorni a Natale, sta per finire un altro anno e tutti tendono a fare i propri “bilanci”, tutti tendono a sperare che l’anno nuovo porti nuova vita.
I bambini scrivono le lettere a Babbo Natale…..il nostro bambino ha chiesto a Babbo Natale di poter stare più tempo con noi, ma Babbo Natale non potrà realizzare questa richiesta. Lui mi guarda e mi chiede “chi potrà realizzare il mio desiderio?” I suoi occhi diventano cupi. Lui non sa che né Babbo Natale, né io, né il papà….il nostro Babbo Natale è il Tribunale dei minori, i giudici…lui non sa!
“I figli hanno il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori di ricevere cure, educazione ed istruzione da entrambi….”
Ai giudici, uomini e donne, che nei tribunali possono aiutare o no i nostri figli a diventare persone, uomini e donne sereni chiedo, a nome del nostro bambino e di tutti i bambini del mondo, di capire che per i bambini è importante la parte affettiva più di ogni altra cosa e che le violenze non sono solo i maltrattamenti fisici.
La violenze psicologiche che vengono a subire nello squilibrio di un unico genitore possono creare danni seri nella loro crescita e contribuire a disfunzioni di personalità gravi.
Anche noi abbiamo scritto a Babbo Natale: Caro Babbo Natale porta sotto l’albero dei giudici questi libri: “Quando i genitori si separano” di Francoise Dolto; “Dove dormono i Bmbini?- l’affidamento condiviso: idee e proposte a confronto” di Maria Rita Parsi – Maria Beatrice Toro – Giorgio Vaccaio – Aurora Lusardi – Moreno Muglietta; “C’è anche il papà” di Ivano Baldassarre; “Mamma non m’ama – le madri cattive esistono” di Annamaria Bernardini de Pace.
E scrivigli, Caro Babbo Natale che li mandano i nostri bambini affichè nelle loro decisioni pensino ai loro cuoricini tristi.
Il potere del male usato ha fatto sì che un’assistente sociale facesse sentire mio marito e me “peccatori” perché cerchiamo di fare vivere al nostro bambino la famiglia….mi auguro che l’assistente sociale per Natale riceva “Quando i genitori si separano” e gli altri libri e che li legga con la coscienza aperta. Che diventi consapevole che nel suo lavoro ha un potere enorme, nonché senta la responsabilità. Non so se i giudici e le assistenti sociali si interroghino sull’effetto delle loro decisioni per i bambini………gli psicologi, domani, dovranno lavorare molto e dovranno essere molto bravi!
La Dolto asserisce che il bambino dovrebbe essere affidato al genitore che si costruisce una famiglia e spiega l’importanza per la struttura psicologica dei bambini, di vivere con una coppia di figure adulte che si amano e con amore sono vicine al bambino.
I bambini hanno bisogno di una coppia di figure adulte che li segua, questo li aiuta.
Vivere con un genitore unico crea disfunzioni, si rischia di non crescere bene psicologicamente e quindi di non poter vivere bene diventando adulti.
Il nostro bambino è fortunato perché io e mio marito ci amiamo profondamente e non siamo caduti nel tranello tesoci dall’assistente sociale e da tanti (avvocati, giudici ecc…) di sentirci sbagliati non siamo andati in crisi……molti ci cadono.
La madre ci è caduta, convinta dai suoi genitori, dall’avvocato, dai giudici che l’attenzione ed il rispetto per il bambino vengono dimostrati dal sacrificio di rimanere soli. Questo immortalarsi a madre sacrificata non aiuta nessuno…….però le concede un ruolo sociale mai avuto.
I nostri bambini, a differenza di quelli di genitori non divisi ma “duellanti”, possono sperare nel vostro contributo, operatori della tutela, per avere la possibilità, che dovrebbe essere diritto di tutti i bambini, di essere guardati, aiutati, amati e protetti per poter diventare domani persone che possono vivere serene, padroni di sé stessi e della propria vita.
Le necessità dei bambini non sono solo quelle materiali……..c’è stata la recita di Natale alla scuola materna…..come erano teneri, dolci i nostri bambini, emozionati, orgogliosi di farci vedere quello che hanno imparato…..
Perché il nostro bambino deve subire lo sguardo della madre che non pensa a lui ma alla sfida con il padre?
Avrei voluto che ci fossero le persone che hanno avuto il potere di decidere che il nostro bambino stia con la madre che ci hanno negato l’affido condiviso perché io e mio marito crediamo nell’attenzione al bambino.
Avrei voluto che vedessero i suoi occhi….è uscito serio, ha guardato la madre che si era messa in prima fila, è rimasto serio, poi i suoi occhi hanno cercato nella platea ha trovato il padre e poi me…ha sorriso, un sorriso che apre l’anima. Gli ho fatto l’occhietto d’incoraggiamento..potevo immaginare quello che stava provando. Erano otto giorni che non ci vedeva e la sera prima quando il papà l’aveva chiamato al telefono dopo neanche tre minuti (reali) la madre era intervenuta dicendo “dai basta, devi magiare”. Erano le 19.00.
Avrei voluto che i giudici e l’assistente sociale vedessero quel sorriso e vedessero l’abbraccio alla fine della recita...Vedessero quella madre che non rispettando il bisogno del bambino di stare con noi dopo otto giorni continuava a mettersi in mezzo. Erano le nostre tre ore dopo otto giorni….ma lei era troppo presa dal suo rancore, dalla sua immagine di madre premurosa…..
Continuo a leggere tanti libri per essere il più possibile in grado d’aiutare il nostro bambino, per capire, per evitare altri errori rispetto a quelli che a sufficienza mi sembra vengono commessi in nome di un amore genitoriale, che è ben altra cosa …..
La terapeuta Fracoise Dolto dice che “madre” è una, quella che ti mette al mondo, ma non è detto che questa diventi “mamma” cioè in grado di darti l’attenzione, l’amore, la serenità.
Madre e padre sono coloro che ti concepiscono, papà e mamma saranno forse gli stessi, ma potrebbero essere altri. Mamma e papà possono essere anche più di uno. Trovo molto bello tutto questo. Un bambino che ha più di una mamma e di un papà sarà fortunato perché vuol dire che ha tante persone adulte che si interessano a lui. Credo che le madri gorgone, medee combattano tutto qesto perché così non sentono dentro quanto sono inadeguate come mamme, o solo per errate convinzioni sociali, o perché donne con problemi.
Il nostro bambino sin dall’inizio ha chiesto di poter avere due mamme, è stato “massacrato” dalla madre…..così quando si sente particolarmente giù mi garda e dice “tu sei mamma”.
Ha imparato a scrivere in stampatello PAPA’ – MAMMA ed il suo nome, orgoglioso ci fa vedere poi mi guarda indica con il ditino la parola MAMMA e mi dice “Sei tu”.
Giudici dei tribunali, assistenti sociali perché non sentite tutto questo?
Vi auguro un buon Natale ed un nuovo anno pieno di decreti più attenti, affettivi e “dotti”….vi auguro di poter sentire l’amore che io e mio marito sentiamo tra noi quando siamo insieme. E’ questo amore che ci permette di vivere e lottare e cercare di dare il meglio anche per quelle poche ore che il nostro bambino è con noi. Il meglio non perché fatto di tutti sì, il meglio come adulti, come genitori, come coppia.